Il momento è giunto: ci avete riflettuto per tanto tempo ed adesso state per muovervi all’estero, volete andare in Nuova Zelanda, organizzando un trasloco per spostare tutte le vostre cose verso una nuova destinazione. Se state progettando un trasloco internazionale, prima di cominciare a muovervi dovreste aver sempre organizzato tutto nei minimi dettagli per coniugare la massima efficienza ai minimi costi. Come si trasloca in Nuova Zelanda?
Prima di muoversi verso questo Paese bisogna fare delle opportune riflessioni, perché ovviamente bisogna sia organizzare bene il trasloco, che tenere in considerazione le (immancabili) variabili burocratiche che sono connesse a questo tipo di trasferimento.
Quali sono i passi da fare per andare in questo Paese dall’altra parte del mondo? Fortunatamente in Nuova Zelanda c’è una ricca comunità italiana, e quindi non ci sono più misteri sui passi da seguire per potersi avventurare fino in questo bellissimo Paese. Se anche tu sogni di trasferirti in Nuova Zelanda, vogliamo darti qualche consiglio sulle mosse da seguire, dal punto di vista burocratico, e su quello che devi conoscere per mettere radici in questo Paese.
Ecco quindi qualche info su come trasferirsi in Nuova Zelanda dall’Italia.
Gli aspetti burocratici
Emigrare in Nuova Zelanda richiede il rispetto dei requisiti burocratici, prima di tutto chiedendo il visto. Esistono diversi tipi di visto per la Nuova Zelanda, quindi bisogna cercare di trovare quello giusto per le proprie esigenze.
Il Visitor Visa è il visto turistico della Nuova Zelanda, vale per 90 giorni ed è semplice da ottenere, basta avere un passaporto valido ed un biglietto per il ritorno dalla Nuova Zelanda prenotato per farselo rilasciare. Può essere esteso fino a nove mesi, ma non consente di lavorare in Nuova Zelanda: tuttavia se trovate uno sponsor durante questo periodo di permanenza, potrete ottenere facilmente il visto per lavorare nel Paese.
Ci sono inoltre 17 diversi visti per gli studenti, che dipendono dall’età, dal paese di provenienza, dalla durata di permanenza in Nuova Zelanda. Un visto studente è ideale per chi vuole cominciare ad andare in Nuova Zelanda e lavorare part time massimo 20 ore a settimana, ottima idea per ambientarsi e conoscere il mercato del lavoro.
Per lavorare in Nuova Zelanda occorre invece un visto lavorativo ad hoc: alcuni hanno durata limitata, altri consentono di chiedere anche la residenza. Il Working Holiday Visa è il visto della Nuova Zelanda più diffuso per chi vuole vivere e lavorare qui, e può essere richiesto dai cittadini italiani dai 18 ai 30 anni. Consente di lavorare per 12 mesi (non più di 3 mesi nello stesso posto) e studiare per sei mesi. Invece chi ha meno di 55 anni può chiedere l’Accredita Employers Visa, purché vi sia un datore di lavoro in Nuova Zelanda che ti offre l’impiego: il lavoro è di minimo 30 ore a settimana e scaduto il visto si può chiedere la residenza ed il visto per lavorare in Nuova Zelanda senza limiti temporali.
Cosa fare dopo aver avuto il visto
Hai ottenuto un visto per la Nuova Zelanda? Bene, ora devi pensare ad altri aspetti pratici.
Per lavorare in Nuova Zelanda ti serve l’IRD, l codice fiscale neozelandese obbligatorio per ottenere lavoro, avere accesso ai servizi pubblici, lavorare: compilate il modulo dell’amministrazione fiscale neozelandese con il vostro documento di identità per tenerlo.
Devi aprire un conto corrente, e ti serve un indirizzo in Nuova Zelanda (anche quello dell’hotel, se si alloggia lì) e un passaporto, il codice fiscale, la copia del visto. Ci vorranno solo pochi minuti.
Devi anche stipulare un’assicurazione sanitaria, perché il servizio sanitario della Nuova Zelanda, da prevalentemente pubblico, sta slittando sempre più verso un modello statunitense.
Quindi compra una SIM card, per lo smartphone, ci sono tanti pacchetti base economici e validi.