Il fascino di personaggi quali Sherlock Holmes, James Bond e Nero Wolfe ha reso celebre la figura del detective, ma il lavoro dell’investigatore privato non è limitato alle pagine dei libri o alle pellicole dei film.
È utile comprendere meglio di cosa si occupa un investigatore privato, quando può essere necessario rivolgersi a un professionista di questo tipo e quali sono gli aspetti legali da considerare.
Di cosa si occupa un investigatore privato
Svelare la verità; questo il principale obiettivo di cui si occupa un investigatore. Come spiegato da First Investigazioni, ricorrere a un’agenzia di investigazioni significa superare qualsiasi occasione di dubbio e incertezza. Circostanze di questo tipo possono concretizzarsi sia in ambito privato e familiare che in quello professionale con situazioni che possono far soffrire e avere conseguenze importanti.
È il caso del timore di un tradimento e la volontà di verificare la fedeltà coniugale (con possibili effetti sul divorzio) o, ancora, sulle ricerche di una persona scomparsa o mai conosciuta, così come l’esigenza dei genitori di controllare un minore o di chi deve raccogliere prove per un processo legale. L’investigatore privato si rivela particolarmente importante per effettuare indagini pre-matrimoniali, fare ricerche per episodi di ludopatia o tossicodipendenza, per il timore che un familiare abbia aderito a sette e ambienti pericolosi, così come raccogliere prove per la violazione dei provvedimenti di allontanamento da parte di un genitore o per fenomeni di molestia, revenge porn, ricatti e minacce di qualsiasi tipo.
Il lavoro dell’investigatore privato è essenziale anche in ambito aziendale. Può essere coinvolto per indagare sui dipendenti (e individuare eventuali elementi per il licenziamento per giusta causa), per risolvere casi di furto, per indagare su un’azienda concorrente così come per approfondire la sicurezza di un partner commerciale o di un investitore.
Come scegliere l’investigatore da ingaggiare
In Italia l’attività degli istituti di vigilanza e investigativi è normata dal Decreto Ministeriale 269/2010 che prevede i requisiti che devono avere chi svolge questo tipo di attività con le conseguenze (anche penali) in caso di violazione.
Un detective professionale è, quindi, innanzitutto colui che è in possesso della specifica licenza (rilasciata dal Prefetto) che lo abilita all’esercizio della professione. Professione cui si accede mediante laurea triennale in scienze dell’investigazione (o giurisprudenza, scienze bancarie o scienze politiche) e un tirocinio di almeno 5 anni presso un’agenzia investigativa autorizzata. Obbligo di un detective qualificato e affidabile è anche quello di partecipare a corsi professionali di aggiornamento e sapersi muovere in un terreno molto delicato.
Compito dell’investigatore, infatti, non è solo quello di comprendere la verità di una situazione, ma anche e soprattutto quella di produrre prove che abbiano un valore legale e, quindi, possano essere utili in sede di processo o percorso extragiudiziale. L’investigatore è un professionista che fa della riservatezza e del rispetto della privacy valori fondamentali e inderogabili e che sia dotato di spiccate doti umane. Egli infatti ha innanzitutto l’esigenza di ascoltare e comprendere le necessità della persona che ricorre ai suoi servigi e di fornire con delicatezza e tatto i risultati (e le prove) cui è giunto.