Cosa fare in caso di errore medico: quello che c’è da sapere

Sappiamo bene che la prevenzione e le cure sono importantissime per assicurarci una buona vita in salute. Purtroppo, però ci sono dei casi in cui le cose non vanno sempre lisce: nonostante ci si rivolga ad un medico, perché si capisce che c’è qualcosa che non va, purtroppo possono capitare episodi di errori umani e di malasanità.

In questo articolo vogliamo affrontare insieme a voi il tema, parlando in particolare di come sia possibile tutelarsi in questi difficili casi.

Sono stato vittima di un errore medico, a chi devo rivolgermi?

Anche se ci auspichiamo sempre che cose del genere accadano il più raramente possibile, purtroppo può accadere.

Se sei stato vittima di un errore medico devi sapere che ti puoi rivolgere ad un’associazione per i diritti del malato, il cui compito è proprio quello di tutelare tutte quelle persone che dovevano curarsi e sono state protagoniste di episodi di malasanità. In alcuni casi esiste il gratuito patrocinio per casi di malasanità: cosa significa?

È prevista la possibilità di rivolgersi a degli studi che aderiscono al patrocinio gratuito per ottenere difesa in tribunale senza dover pagare le spese processuali, di cui si farà carico proprio lo stato.

Questo vale per tutte le persone che hanno un reddito imponibile non superiore ai 11.746,48 euro annui. Una volta scelto lo studio, si fa un incontro con l’avvocato che si avvale dell’aiuto di un consulente tecnico di parte per analizzare la tua situazione. In una prima fase si tenta di trovare un accordo direttamente con la struttura ospedaliera, se non si trova un accordo si procede con il contenzioso.

Il tribunale nomina un CTU che deve analizzare lo stato di fatto delle cose e preparare una perizia e poi sarà il giudice a decidere per il verdetto finale.

Come si fa a riconoscere quando si è di fronte ad un errore medico?

Ora che abbiamo visto come ci si deve comportare e a chi rivolgersi, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulla definizione di errore medico. In generale si può avere lo sbaglio medico quando la diagnosi viene effettuata in ritardo o in maniera totalmente errata o se il medico adotta un atteggiamento del tutto negligente, non assolvendo ai suoi obblighi e doveri.

In ogni caso il risultato non cambia: l’errore può portare a gravi conseguenze per il paziente arrivando nei casi più gravi alla morte dello stesso. Per quanto riguarda le tempistiche, l’episodio può essere denunciato entro i cinque anni dell’accaduto se il responsabile è il dottore stesso, mente il termine si allunga a dieci anni se la responsabilità è della struttura sanitaria. Gli errori medici si possono classificare principalmente in due categorie: quelli di commissione e quelli di omissione.

Nel primo caso si hanno quando il medico esegue delle azioni che però non doveva fare o che vengono praticate in maniera sbagliata. Nel secondo caso invece il medico non mette in atto alcuna azione atta a curare il paziente.