Fumare un sigaro di tanto in tanto non vuol dire avere un vizio, ma piuttosto godersi un momento di assoluto relax. Tra i sigari il più noto e conosciuto è sicuramente il sigaro Avana, un prodotto caratteristico dell’isola la cui storia si lega in maniera indissolubile con quella della nazione stessa.
Molto più di un sigaro, un vero e proprio simbolo per una nazione intera, un’icona, uno status symbol che è andato ben oltre i confini di una nazione che lo ha reso celebre.
Ad oggi i sigari in commercio sono veramente tanti, ma nessuno è come quello dell’Avana.
Nel nostro paese il consumo di questi prodotti è abbastanza elevato. Si tratta di una vera e propria filosofia: fumare un buon sigaro è un modo per concedersi momenti di convivialità con gli amici.
Un sigaro aromatico e profumato è perfetto anche per chi ama godersi un momento di relax individuale, di ritorno dal lavoro, dopo una bella doccia ristoratrice, magari accompagnato da un buon bicchiere di rum.
Per tutti gli appassionati, o per chi sta entrando in questo nuovo mondo di gusto e passione, è consigliabile visionare la vasta la gamma di tagliasigari, bocchini e umidificatori prodotti dai brand più prestigiosi del settore, troverete soddisfazioni inaspettate!
Una storia lunga secoli
Il tabacco arriva dal Sudamerica e tra le civiltà precolombiane è una pianta veramente molto diffusa. Già dai tempi più remoti i popoli autoctoni ne utilizzavano le foglie per procedere alla cura di molte malattie. Le foglie della pianta, venivano inoltre, fumate durante i riti religiosi.
Ad introdurne il consumo in Europa fu uno dei marinai di Cristoforo Colombo. Il primissimo utilizzo prevedeva l’inserimento del tabacco all’interno di foglie di palma o di mais, che venivano poi accese per berne il fumo.
Un’usanza che dall’inquisizione spagnola venne ritenuta addirittura peccaminosa e in grado di condurre all’inferno, il marinaio fu imprigionato per ben 7 anni, trascorsi i quali questa usanza era ormai diffusa e sdoganata dal vivere civile.
La lotta ecclesiastica al tabacco fu condotta per anni, in tutta Europa, ma questo non ne fermò l’avanzata.
Una qualità fuori dal comune
Sono più di 100 i paesi che coltivano tabacco ma per le caratteristiche della pianta e l’interazione del clima, il prodotto lavorato non è tutto uguale. Sono pochi, i prodotti che vantano l’utilizzo di una qualità superiore di foglie di tabacco associata alla lavorazione artigianale a mano di prodotti particolari come i sigari.
Un procedimento questo, molto comune a Cuba, dove moltissima mano d’opera specializzata viene utilizzata per la produzione dei celebri sigari Avana.
Il nome sta ad indicare una specifica categoria di prodotti, che si caratterizza sia per la coltivazione, che per l’arrotolata e le condizioni particolari in cui il tabacco viene coltivato e lavorato.
Il tabacco utilizzato per il celebre sigaro Avana viene coltivato solo in alcune zone selezionate di Cuba come: Vuelta Abajo e in provincia di Santiago de Cuba. In queste zone le foglie di tabacco sono profumate ed aromatiche. L’ideale per realizzare un prodotto di altissima qualità
Solo l’originale
Per la produzione del Sigaro Avana viene utilizzato solo il tabacco nero. Due sono le tipologie di foglie per la creazione di questi sigari che derivano da una parte dal tabacco coperto che cresce ad di sotto della stoffa che offre calore alle foglie.
La copertura viene invece preparata con il tabacco di sole che viene arrotolato. Dopo la raccolta le foglie restano appese all’interno delle capanne rustiche, che fungono da essiccatoi, affinché si possano asciugare.
Solo successivamente si procede con la fermentazione per una selezione successiva che le porta fino al laboratorio di un esperto maestro arrotolatore che dovrà selezionare e lavorare le foglie in maniera precisa. Nulla viene lasciato al caso e si rispettano sempre i parametri di qualità, grandezza e design.